Ponendo lo sguardo alle antiche
forme dell'arte ceramica, l'artista prosegue nella
sua ricerca verso una contemporaneità che
si indirizza a svariate forme e funzioni, dando
vita a sculture d'arredo e manufatti funzionali.
Nella sua attività collabora con numerosi
artisti tra i quali l'architetto, designer
Luigi
Serafini, lo scultore e pittore
Nicola
Cucchiaro, il poeta, sceneggiatore, pittore
Tonino
Guerra.
Da tali collaborazioni sono nati profondi rapporti
di amicizia e intese sul piano personale ancor prima
che artistico.
Frutto di questi straordinari sodalizi opere che
prendono la strada di importanti mostre e allestimenti.
Si vedano alcune delle recenti mostre di Serafini
e le ultime di Cucchiaro.
Ed anche, come nel caso di Tonino Guerra, di un
artigianato artistico che si è creato un
suo spazio tra le suppellettili d'uso e nell'arredo
per interni, siano locali pubblici che abitazioni
private.
Tra i maestri, che lo hanno introdotto sui sentieri
dell'arte ceramica, ruolo primario quello di
Giò
Urbinati, l'artista riminese, scultore e pittore
che ha portato l'arte ceramica romagnola su lidi
lontani, partecipando a numerosissime mostre ed
esposizioni e soprattutto l'ha avvicinata al grande
pubblico, attraversando generi e periodizzazioni,
oltre le mode e le tendenze.
Da Urbinati ha ereditato il gusto per la scultura,
soprattutto quella figurativa e il particolare uso
degli smalti, che si nutrono anche di contaminazioni,
traducendosi in invetriature, ossidazioni e altro.